[LUCKY STAR] un tentativo di fare uno spettacolo di teatro, 2010

 

“Per me, il soggetto dell’immagine è sempre più importante dell’immagine stessa. E più complicato.”
Diane Arbus, “An Aperture Monograph”, Millerton, N.Y, 1972

 

[“LUCKY STAR” è una digressione su Romeo and Juliet. Shakespeare li definisce «Star crossed lovers», amanti simili a due stelle identiche ed ormai spente, che, nel corso della loro breve vita, hanno vissuto l’una nel riflesso dell’altra. Come davanti ad uno specchio, la loro, è la storia di due anime luminose, uguali e contrarie. Si incontrano nel crepuscolo squarciato dai lampi di luce di un ballo in maschera, si toccano e si riconoscono gemelle. Ma digredire significa uscir di strada, cambiare percorso. Dalla scoperta di essere frutto di un amore, nato e costruito nel grembo della stessa madre, i gemelli di “LUCKY STAR” regrediscono verso l’omicidio del fratello e del riflesso del “sé fuori da sé”, per poi avanzare verso il completo spegnimento del suicidio amoroso. Io. / Tu. / Noi. / Io senza te. / Me senza me. Così si consuma l’origine dell’amore che trova senso solo negli opposti. Un unico amore, un unico odio. Unica (s)fortuna: trovare un altro uguale a sè.]

 

[invenzione Alessandro Sciarroni / con Marco e Roberto Tarquini / drammaturgia Alessandra Morelli, Alessandro Sciarroni / musica Paolo Persia / direzione tecnica Mauro Marasà / direttore di produzione Francesca Moretti /ufficio stampa Beatrice Giongo / immagini Elisa Olivieri]

 

[produzione Teatro Stabile delle Marche]

 

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